Archivi del mese: ottobre 2009

50 anni31 ottobre 1959 – 31 ottobre 2009.

Fanno proprio 50.

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Lo spazio bianco, di Francesca Comencini, 6 – 42°

Margherita Buy - Lo spazio bianco

Fra nascita e morte: di fronte alla sorte di un bambino prematuro – si chiama Irene, il fagottino in terapia intensiva – e all’attesa snervante, speranzosa e disperata di sua madre Maria, lo spettatore è costretto in una posizione scomoda.

La forza della trama non tollera distrazioni cinematografiche. Aspetti inutilmente che ti spieghino a cosa serve la figura della vicina di casa – donna magistrato che da tre anni vive lontano dai suoi – oppure il senso dei tanti cambiamenti logistici della classe delle scuole serali dove insegna Maria… ma tutto il contorno scolora. Si annulla e annega nel bianco.

 

Certe scelte stilistiche – non so se della Comencini o della Parrella, autrice del romanzo – mi sono sembrate immerse in un liquido lattiginoso: l’andirivieni temporale, le scene dentro ai cinematografi, le sigarette fumate sul terrazzo dell’ospedale… l’unica cosa che conta, l’unica realtà a cui lo spettatore è inevitabilmente aggrappato, resta l’incubatrice, il groviglio di pompe, tubi e monitor a cui è appesa Irene, nel lento count down che porta a scoprire se respirerà da sola.

 

MI aggiungo anch’io ai tanti che hanno magnificato l’interpretazione di Margherita Buy, donna non più giovane che decide di portare avanti la gravidanza anche se questo significa una nuova solitudine.

È una gravidanza inaspettata e tardiva, una responsabilità con cui fare i conti, scoprendo affinità con ragazze molto più giovani, fragili e “leggere”. Ma è da una di loro che capirà la strana “fortuna” che le sta capitando: mentre “le altre mamme si sono dovute accontentare dell’ecografia, noi stiamo vedendo tutto dal vivo”.

 

L’autrice di “Carlo Giuliani ragazzo” ha una sensibilità intimista e ruvida, accarezzata dalla fotografia di Luca Bigazzi e dalla magnifica colonna sonora, tutta al femminile: Cat Power, Blondie, Ella Fitzgerald, Nina Simone… la Buy che canta “Senza fine”.

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Stasera a Bologna

Sinistra. Da cosa si ricomincia?

 

con Fulvia Bandoli

 

ore 20.30, Bologna, via del Pratello 53 (sala Benjamin)

 

Interventi introduttivi di

RUDI GHEDINI – Associazione Per la Sinistra di Bologna

GIANGUIDO NALDI – Sinistra Democratica

CATHI LA TORRE – Movimento Per la Sinistra

 

Le richieste di intervento da parte del pubblico saranno sorteggiate; ognuno avrà a disposizione 5 minuti.

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Non ci sono più dubbi: questa è l’Inter potenzialmente più forte dai tempi del Trap. Più forte dell’Inter dei record guidata da Mancini. Più forte della migliore Inter con il migliore Ibrahimovic. Più spettacolare di tutte queste, più divertente anche a causa delle sue imperfezioni.

Non è una squadra equilibrata, non ha più quella strapotenza fisica, avendo abbassato il "peso" e "l’altezza": senza Ibra, la fase difensiva è oggettivamente più debole, ora la squadra attacca con molti più uomini e può incorrere in sbandate.

Farà fatica a diventare una squadra equilibrata, finché mancano sbocchi sulla fascia sinistra e giocano tanti mediani: mi sembra inevitabile l’alternanza di prestazioni, persino all’interno della stessa partita. Potrà essere vincente, questa Inter, se avrà la fortuna di poter schierare il miglior centrocampo (Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, Sneijder) nelle partite più importanti.

Nessun altro farà 5 gol al Genoa o al Palermo. In linea teorica, solo il Barcellona mi sembra davvero superiore a questa Inter. Soprattutto se Balotelli arriva presto a capire chi è.

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Ahi, ahi, Jean-Claude

Un esposto alla procura federale del CONI contro Jean Claude Blanc: l’accusa è quella di aver rilasciato giudizi “lesivi della reputazione di persone, società o organismi operanti nell’ambito del Coni, Figc, Uefa e Fifa”, come recita l’articolo 5 del Codice di giustizia sportiva.

 

BlancL’esposto è stato inviato da un avvocato torinese, Andrea Ricca Barberis, in seguito alle grossolane dichiarazioni del neopresidente della Juventus, che martedì scorso ha affermato: “La terza stella arriverà con il prossimo scudetto, perché gli scudetti, per noi juventini, sono 29, come abbiamo scritto su tutti i documenti, anche se c’è l’asterisco per spiegare che due ci sono stati portati via”.

 

L’avvocato afferma trattarsi “di considerazioni prive di fondamento e tese a screditare il prestigio, la reputazione e la credibilità della Corte d’Appello federale, che aveva revocato lo scudetto 2005 e non assegnato quello 2006 per illecito sportivo, dopo lo scandalo di Calciopoli”. Scopo dell’esposto è anche quello di prevenire "il verificarsi di situazioni di pericolo per l’ordine pubblico".

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Un discorso a due

So di ripetermi, l’ho scritto e riscritto – ormai ho un’età inquietante – ma il 5-1 della Juve alla Samp ha almeno il pregio di far capire che sarà una maratona, lo scudetto si vincerà intorno agli 84-87 punti, e saranno decisivi gli infortuni e il cammino in Europa. Sulla partita secca, il Milan può battere chiunque, ma non potrà arrivare così in alto.

Chi avesse immaginato l’ennesima fuga solitaria, può scordarselo: questa Juve ha più facce, e se gira Amauri può persino diventare divertente, con un trio di piccoletti alle spalle della prima punta (Giovinco, Diego, Camoranesi… Del Piero). E i bianconeri hanno una potenza di fuoco offensivo che garantisce punti anche nelle serate di luna storta (vedi Siena). Se non ho sbagliato il conto, hanno finora segnato 6 o 7 gol di testa (Iaquinta, Trezeguet, Amauri, Chiellini); l’Inter mi pare sia ferma a 3.

Fra Palermo e Livorno mi basta raccogliere 4 punti, e arrivare a Kiev senza altre assenze, oltre quella di Sneijder. Dunque, non mi strapperei le vesti per un pareggio interno, stasera, se venisse bilanciato da una vittoria allo stadio Picchi, domenica pomeriggio.

Ritengo più facile la trasferta livornese della partita casalinga contro la Banda Zenga, perché poche squadre sanno giocare in contropiede come il Palermo, e hanno centrocampisti capaci di vedere la porta. Semmai, il punto debole mi sembra la difesa, soprattutto se Eto’o troverà qualche guizzo.

Bisogna giocare palla a terra e trovare qualche triangolazione veloce, per restare a più 4. E’ sperabile che, una volta tanto, San Siro si riveli un valore aggiunto.

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Guerino 43-09Dolenti note, 91 – Conosco tifosi dell’Inter che non riescono a capacitarsi della magica notte rossonera al Bernabeu. A qualcuno fa piacere chiamarla fortuna: e, in effetti, è preferibile affrontare il Real senza Cristiano Ronaldo. Ma queste botte di "fortuna" (eufemismo) si ripetono da almeno un decennio, avvolgendo il cammino del Milan in campo europeo. Così malmessi da perdere in casa contro lo Zurigo, vanno nella tana dei galacticos e restano lucidamente a galla per 61 minuti e 59 secondi, prima del gollonzo di Pirlo: un merito non minore dell’aver segnato 4 gol validi nell’ultima mezzora. Oltre confine, fra le due milanesi resta un’imbarazzante differenza di personalità: il Milan non sa cosa sia la paura.

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Stasera sapremo chi è l’anti-Inter. Molto è nelle mani del Napoli, che in quattro giorni verificherà la forza di Milan e Juve, ma intanto ecco uno Juve-Sampdoria che farà capire molte cose.

 

Se Del Neri riuscisse a ripetere il miracolo del Chievo a San Siro – (dicembre 2001), quando andò a battere l’Inter di Cuper, prima in classifica, esibendo un gioco prodigioso – vorrà dire che con Cassano e Pazzini (Palombo e Poli) sull’onda dell’entusiasmo e dell’assenza dalle coppe, la Samp arriverà in zona Champions.

Se la Juve vince con l’ennesimo colpo di testa su calcio di punizione di Diego, vorrà dire che i bianconeri diventeranno sempre più forti, mese dopo mese.

Blanc

Certo, non più simpatici, dopo l’elezione di Jean-Claude Blanc alla presidenza:

“Agli azionisti ho detto che l’obiettivo primario è quello di conquistare la terza stella. Voi sapete che su tutti i nostri documenti ufficiali ci sono 29 scudetti, con due asterischi per quelli che ci hanno tolto. Ma per noi e per i nostri tifosi la terza stella arriverà con il prossimo scudetto”.

Frasi degne di un Mughini qualsiasi, non di uno che ci avevano descritto come un grande manager di sport.

 

A questo punto, non ci sarebbe davvero da sorprendersi se fra 9 mesi “tornasse a casa” il signor Lippi.

Anzi, sarebbe il caso di ridare un ruolo operativo pure a Bettega (visto in tv, all’assemblea degli azionisti), e richiamare in servizio attivo il prode Agricola, quello dei 250 farmaci nell’armadietto.

Se poi qualcuno si chiede che fine abbia fatto Giraudo, pare sia assai vicino alla Nuova Juve, o almeno lo sia la società che sta costruendo il nuovo stadio…

Conclusione amara: come ha scritto Simone Nicoletti (iostoconmancini), per questa Juve “Calciopoli non è altro che 2 asterischi su carta intestata”.

Si meritano il peggio (cioè di continuare a imbottirsi di fiele per i due scudetti revocati e tornare a vincere il campionato fra una decina d’anni).

Moratti

Mi ha fatto piacere leggere della nuova filosofia retributiva in casa Inter, sintetizzata dalla formula “Più soldi a chi vince”

La Gazzetta attribuisce a Moratti questo concetto:

“Tutti i prossimi contratti e rinnovi avranno una base ridotta e premi già definiti per ogni obiettivo. Nell’Inter abbiamo deciso una rivoluzione, che è partita anche con una riorganizzazione come il risparmio dato dal trasferimento di sede. Minimo garantito per gli straordinari campioni che abbiamo, ma di livello molto inferiore rispetto ai contratti attuali. Ci saranno sostanziosi premi a seconda dei titoli che conquisteremo. È l’unica strada, lavoriamo per un calcio sostenibile”.

Non fosse altro perché un Quaresma pesa sul bilancio 2008-2009 con 25,7 milioni di euro.

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Firenze, un’altra canzone triste

 

Certo, c’è la Campania di Bassolino, ma è pur sempre la terra della camorra.

Certo, c’è la Calabria di Loiero, ma è pur sempre la terra della n’drangheta.

Certo, ci sono gli scandali che hanno investito la giunta pugliese, costringendo Vendola a non poche acrobazie, ma è pur sempre la terra della sacra Corona Unita…

Poi scoppia lo scandalo di Firenze, una delle capitali del riformismo e del “buongoverno” targato pci-pds-ds-pd, e allora sarebbe il caso di accantonare risposte consolatorie.

 

“Associazione a delinquere finalizzata ad abusi edilizi, corruzione, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falso ideologico”.

A dirigere il balletto, coordinando una disinvolta associazione criminale formata da imprenditori, professionisti e tecnici del Comune di Firenze, c’erano alcuni politici.

Su tutti, l’ex-capogruppo del PD al consiglio comunale fiorentino, per cui sono già scattate le manette. Altre sei persone sono agli arresti domiciliari, altre diciassette sono iscritte nel registro degli indagati, fra cui un ex presidente dell’Ordine degli architetti.

 

L’inchiesta va avanti da almeno due anni e ha per titolo: “Mani sulla città”.

Pare che una società di progettazione privata, che ha tra i suoi soci (prima palese, poi occulto) l’ex capogruppo PD, abbia conquistato una specie di monopolio sull’edilizia pubblica fiorentina, grazie alla corruzione di alcuni dipendenti dell’ufficio tecnico comunale.

L’ordinanza del giudice per le indagini preliminari parla di corruzione e concessioni edilizie in cambio di favori e regali, pubblici ufficiali a disposizione di imprenditori e professionisti per agevolare e gestire pratiche edilizie.

 

Bersani«Siamo i più forti del mondo», «Non si muove foglia che il capogruppo non voglia», «Siamo più fedeli tra noi che con le mogli» sono alcune delle frasi ricavate da intercettazioni telefoniche, rese note nella conferenza stampa della Procura; ci sono anche filmati realizzati con micro-camere spia.

 

Risolto – con un po’ di ritardo e qualche sottovalutazione di troppo – il Caso Marrazzo, ora Bersani ha davanti il macigno della questione morale.

A Reggio Calabria, a Napoli, a Bari. Persino a Firenze.

Qualcuno è disposto a mettere la mano sul fuoco su Bologna e l’Emilia-Romagna?

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C’è un proverbio americano che parla di Cristoforo Colombo, il quale "non sapeva dove andava quando partì, non sapeva dov’era quando arrivò e non sapeva dov’era stato quando tornò. E fece tutto con soldi a prestito".

Mi è venuto in mente pensando al Pd.

Poi ho pensato che vale anche per i coriandoli a sinistra del Pd (senza i soldi a prestito).

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